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La Storia di Ermes

Ricerca di una vita, di un sentire interiore, di una visione ...

Ciao a tutti, mi chiamo Ermes Gudi, oggi vi parlo di me e vi racconto come ho incontrato Lidia Gambuti e di conseguenza anche la mia nuova vita.

La mia vita fino all’adolescenza è stata molto bella, serena e gioiosa. I miei genitori sono stati due ottimi insegnanti e modelli di vita, io però crescevo non molto felice nei miei confronti, perché ero in qualche modo sempre malato, non cose gravi ma erano sufficienti per impedirmi di fare tutto quello che facevano gli altri bambini.

Solo alcune cose mi erano concesse, le altre le guardavo dalla finestra, come se io non facessi parte della vita. Dentro di me, già da bambino, erano molte le domande che non trovavano risposta.

Poi un giorno all’età di 9 anni sentii mio padre che parlava con un amico dell’Egitto. Subito scattò in me un grande interessamento e non persi una parola dei racconti delle Piramidi, della Sfinge e di altro nei confronti di questo mondo che prendeva forma nei loro discorsi. Da quella volta l’Egitto divenne presente anche nei miei giochi, così la mia mente prese a viaggiare e a sognare quell’antico popolo. Fino a che un pomeriggio, mentre guardavo la televisione essa si trasformò nella mia mente per diventare una visione, che mi proiettò verso quell’antico mondo, permettendomi di vedere il popolo egizio e quello che realizzava, come fecero a erigere le grandi Piramidi e plasmare la grande Sfinge dalla nuda roccia. Era tutto fantastico, non pensavo a niente, ero diventato un tutt’uno con quelle immagini. Avevo solo 9 anni ma questa visione mi segnò profondamente, fino al punto che il mio pensiero si era orientato a saperne sempre di più. Anni dopo, da adolescente, iniziai a cercare risposte su libri e riviste New Age.

“La visione che considerate fantastica, altro non è che lo specchio riflesso della vostra realtà. È il sale che permette a voi esseri umani la concretizzazione di tutto quello che è il bello della vita, permettendovi di viverla come un meraviglioso sogno. Quindi starà a voi individuare da che parte sta la vostra fantasia, se si esprime nell’Amore o nel non Amore.”

Tratto dal libro Luce del Firmamento

Nel frattempo provavo a vivere come gli altri miei coetanei ma qualcosa o qualcuno sempre più spesso mi riportava nell’antico Egitto e ai suoi infiniti mondi… la crisi dentro di me aumentava anziché svanire.


L’orizzonte non aveva più confini umani


Una notte, avevo circa 16 anni, non riuscivo a dormire per i troppi pensieri e dispiaceri della vita e in un copioso pianto liberatorio mi apparvero due occhi nel buio della mia stanza, che poi lasciarono intravedere un viso di donna.

I suoi grandi occhi mi fissavano con dolcezza…

…poi vidi la sua bocca aprirsi come per urlare e infatti così accadde. Un urlo potentissimo echeggiò nella mia mente: - Bastaaaaaaa!!! Smetti di piangere! - Poi il viso scomparve. Io mi addormentai e al mattino, quando scesi dal letto, mi sembrava di pesare la metà.

Portai sempre con me quel ricordo come un gesto d’amore, di forza e di coraggio, ma da quel momento le mie percezioni e i miei viaggi interiori si spostarono dall’Egitto verso il sistema solare, poi il cosmo, poi l’universo, poi altre forme di vita. Non sapevo più come fare e non potevo fare finta di niente.

A tutto questo, si aggiunse un aspetto di me che non mi facilitava il vivere, mi sentivo sempre più diverso dai miei coetanei, ma soprattutto mi sentivo così nei confronti degli adulti. Erano molte le volte che non mi trovavo d’accordo sul loro modo di ragionare, ad esempio quando giudicavano senza prima conoscere i fatti oppure le persone, questo mi faceva soffrire e trovavo tante ingiustizie che non sapevo poi digerire. Ho sempre pensato che ognuno è un individuo a sé con tante cose interessanti da raccontare e nel diritto di essere ascoltato.

Dentro di me sapevo tante cose che non riuscivo a decifrare ma questo non toglieva che potevo vedere molto più in là di una distanza ravvicinata.

Ero un ragazzo come tanti ma non vivevo dentro di me come gli altri. A dire il vero, non riuscivo a farlo nemmeno fuori sempre a causa del mio modo di ragionare e di vedere le cose dal lato della giustizia di una Legge non degli uomini. Non conoscevo molto ma alcune cose erano chiare e marcate dentro di me. Il più delle volte venivo considerato un adolescente, o un ragazzo con crisi esistenziali e poco socievole. Non era colpa mia, era la mia natura che veniva attratta dalla presenza di cose non comuni. Dicevo che il mio malessere non proveniva da nessuno e tanto meno dalla mia famiglia dove ho vissuto in modo libero, con tanto amore e rispetto nei miei confronti. Nonostante tutto il problema era presente con la mia parte spirituale, che mi faceva vivere uno stato d’essere diverso.



Un giorno ebbi con me stesso uno sconforto importante e, visto che l’amico di famiglia era il nostro parroco, presi coraggio e gli raccontai di me. Divenne un grande amico molto aperto e comprensivo, egli mi aiutava a capire le cose ma nello stesso tempo mi diceva che non sapeva cosa fare per darmi sollievo.

Questa ricerca la vivevo sotto forma di malinconia o qualcos’altro che non comprendevo, ma sentivo dentro di me che dovevo capire di più, come se già conoscessi tutto questo. Al mio parroco spesso chiedevo di aprirmi la porta della chiesa dove volevo restare in compagnia di Gesù per raccontargli di me. Egli acconsentiva sempre nella sua gentilezza e comprensione, anche perché poi mi doveva aspettare per richiudere la chiesa. Così, visto che lo facevo spesso ed ero considerato un bravo ragazzo, mi disse: - ascolta Ermes, ti do le chiavi così puoi entrare quando vuoi e puoi avere Gesù tutto per te. - Ero molto felice ed ogni sera, quando si faceva buio e non c’era più nessuno, entravo in chiesa, mi chiudevo dentro e nel suo silenzio raggiungevo l’altare, poi m’inginocchiavo per vivere la sua compagnia. Quando iniziai ad avere questo contatto così forte avevo poco più di 16 anni. La cosa particolare che chiedevo dal mio profondo, non era per me ma per l’umanità. Gli raccontavo di lei, avrei voluto che Gesù vedesse anche solo per un istante quello che vedevo io, così forse non mi sarei sentito diverso, solo e distante da tutti.

Sentirti, o Padre mio, è ritrovarti là dove non osavo andare… Ascolto il Tuo richiamo di Luce per sentirmi parte dell’Infinito. Ti chiedo un solo istante, vorrei poterti dire... Ascolta la mia voce dal silenzio che voglio uscire… Odi Padre? Odi il battito del cuore umano? Sono io, la Tua sublime Creazione che pulsa di Te e per Te…”

Tratto dal libro Luce del Firmamento

Un giorno arrivò la risposta da me tanto cercata: Incontro con Lidia


Beh, la risposta a questa mia preghiera non tardò ad arrivare. Un giorno, quando raccontai di me ad una mia amica, lei mi disse di conoscere una signora che parlava proprio dell’argomento che m’interessava, lo spirituale. Ne parlammo a lungo, poi decisi di andare di persona a fare un discorso con lei. Qualcosa da quel momento cambiò drasticamente. Erano trascorsi circa cinque anni dalla notte in cui vidi quegli occhi, ora avevo 21 anni.

Era l’anno 1999, mancava pochissimi giorni al tanto atteso, discusso e preoccupante capodanno del Secondo Millennio e attraverso quest’amica che mi diede l’indirizzo, un sabato pomeriggio mi recai da Lidia. L’emozione era grande, avevo già delle esperienze in merito allo spirituale ma ero deciso a saperne di più. Avevo tante cose da chiederle così quel giorno, il 9 ottobre, varcai la porta dove la mia amica mi disse che l’avrei trovata, sempre a disposizione di chi avesse oltrepassato la porta della Casina. Così si chiamava la sede dove trascorreva il suo tempo con chi voleva essere lì.

Quel giorno, quando giunsi, mi trovai di fronte a persone di diverse età, intente ad ascoltare le sue parole di conoscenza su svariati argomenti. Qualcuno mi disse: - se vuoi puoi sederti. - Così presi una sedia e mi sedetti.


Dopo circa una mezz'ora che ascoltavo, udii un nome che mi fece battere il cuore donandomi una grande emozione che riconobbi all’istante. Era come quando nei momenti d’intimità con me stesso, mi recavo in chiesa, oppure restavo fuori seduto su di un sasso per ascoltare la voce della natura che mi piaceva tanto. Per anni vissi questo contatto con me stesso che si condivideva con la figura di Gesù, era mio interesse conoscerlo per poterlo vivere di più nella mia vita. Così quel giorno che mi trovavo proprio lì ad approfondire il mio interesse, avvenne una cosa molto particolare che fece parte di me nel tempo passato. Fu quando udii pronunciare da Lidia il nome di Gesù nella sua veste Spirituale: Luce del Firmamento. Esso risuonò come un’eco dentro di me e non ebbi alcun dubbio, perché la mia parte spirituale vibrava all’impazzata per l’emozione che stavo provando, ero felice e nello stesso tempo anche spaventato. La vibrazione di quel nome aveva vibrato non nella mente ma nel cuore, quello che avevo già donato da anni a Gesù.

Quando vidi Lidia per la prima volta, mi fece subito sentire a mio agio. Una meravigliosa, pacata ed elegante signora sulla cinquantina che mi fece successivamente, finito il suo incontro con i presenti, accomodare su di una poltrona accanto alla sua. Così iniziammo a parlare e le raccontai della mia vita.

Cosa provai dopo averla incontrata la prima volta? Libertà!!!

Qualcuno finalmente capiva e credeva in quello che vedevo e sentivo

Mai stato meglio nella vita!

Dopo questo incontro ve ne furono altri due, l’ultimo segnò il punto di svolta della mia vita.

Prima di salutarci mi ritrovai a fissare gli occhi di Lidia come se stessi cercando qualcosa…poi in un attimo vissi lo sconvolgimento più totale.

L’imbarazzo di Lidia era molto evidente alla mia reazione. In un turbinio di emozioni che mi avevano travolto nel guardarla negli occhi, con fatica presi fiato dal che ero sbalordito e lei visibilmente preoccupata mi chiese: - Ermes, non ti senti bene? Stai male? –

Risposi: - No, ma l’emozione che provo è talmente grande che non posso credere a cosa sto rivedendo. - Lidia mi guardava senza parlare, mi ripresi velocemente e le dissi che il volto, gli occhi e l’urlo di quella notte di tanti anni fa erano i suoi!


Figlio della Profezia


Il Maestro e l’Allievo


Da quel giorno Lidia ed io ci siamo ritrovati in un incontro tra Anime che si sono date l’appuntamento programmato fin dalle vite passate. Sentii subito forte dentro di me che il mio posto sarebbe stato al fianco di Lidia e al suo percorso guidato da Gesù - Luce del Firmamento. Dopo solo pochi anni dal nostro incontro un giorno Lidia mi disse: - “Ermes! Siediti un attimo che ti devo raccontare una cosa! – Conoscevo già molto bene Lidia e quando mi chiedeva di sedermi la cosa era veramente seria e importante… “Dimmi!” le dissi e lei: “Non so come fare a dirti questa cosa e nemmeno come tu la prenderai, ma oggi tu la devi sapere perché devi decidere cosa fare del tuo futuro! Tu sei il figlio di una Profezia che la mia Guida mi fece circa 20 anni fa. Non so bene dove tutto questo porterà la tua vita ma sono certa che sarà al fianco di Luce del Firmamento e con lui non hai nulla da temere. Devi decidere ora però se vuoi continuare oppure no questo cammino, perché ti devi sentire libero come l’aria, ma se decidi di rimanere dovrai abbracciare il tuo destino.”

Da quel giorno la Casina di Riccione divenne la mia seconda casa, strinsi tantissime amicizie con chi, come me, aveva avuto i passi nella difficoltà della vita, con molti di loro ancor oggi sono legato.

Il legame più forte di tutti, si rivelò essere quello con Luce del Firmamento, Guida spirituale della scrittura di conoscenza di cui Lidia ne è la penna per archiviare la Sua parola. Da quel tempo Luce del Firmamento divenne il mio maestro ed io il suo allievo.

Resto ogni giorno al fianco di questo Disegno e in un piede avanti all’altro ho raccolto gli scritti della Collana Pagine Cadute.

Da allora sono trascorsi 21 anni e sono ancora l’instancabile ascoltatore della vibrazione d’Amore. Vibrazione che mi ha permesso di realizzare la mia natura spirituale, che è ispirata per essere in grado di partecipare all’opera sia spiritualmente che materialmente, nella realizzazione delle copertine dei libri e di centinaia di disegni inediti che narrano la storia di parole scritte dalla mano di Lidia guidata da Luce del Firmamento. Inoltre arricchisco il mio operato con correzioni e impaginazioni dell’intera collana Pagine Cadute.

Ah! Dimenticavo…. Quando tornai a casa e raccontai del mio incontro con Lidia ai miei genitori, loro ovviamente mi chiesero: - Ma cosa ti ha detto? Lo puoi raccontare? - Ed io risposi:


- Mi ha dato più risposte di quante domande io le avessi fatto! Ora sono libero, ora sono me stesso! -

Ermes Gudi

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